Lo scorso inverno mi capitò di leggere sul Corriere un articolo su una mostra fotografica di un ballerino, Mikhail Baryshnikov. Non erano scatti che lo ritraevano, bensì fotografie scattate da lui durante spettacoli o sessioni di prove.
Ammetto la mia profonda ignoranza per quel che riguarda il mondo della danza - ma altrettanto profondo rispetto e ammirazione per questa forma di arte -, per cui il nome del ballerino mi risultava completamente sconosciuto. Ma l'associazione alla fotografia mi incuriosì. Lessi l'articolo, corredato da un paio di immagini che ancor più stimolarono i miei recettori. Scoprii che Baryshnikov è stato un grande ballerino e da qualche anno si diletta con la fotografia, soprattutto di danza in movimento. Scorrendo nella galleria di immagini che si trovano facilmente su google, rimasi affascinata dall'effetto creato dal movimento e dai colori impressi nelle foto - Baryshnikov fu a sua volta colpito, e ispirato, dalle immagini di Alexey Brodovitch e Paul Himmel. A distanza di mesi mi trovo a ripensare a quell'articolo e torno a scorrere le immagini del ballerino-fotografo. Leggo da qualche parte che "per lui fotografare è diventato come dipingere". Penso ai miei esperimenti di dare movimento alla natura, un po' forse ispirati dalla casuale lettura invernale: mentre me ne sto quasi seduta nella neve, o in mezzo ad un prato fiorito, o ancora in riva al mare, con la macchina fotografica muovendomi per far muovere ciò che mi sta davanti, mi sento come se dipingessi. Immagino il risultato, vedo i colori che si fondono ancor prima di scattare. E mi vien voglia anche di fotografare la danza... http://goldgarage.it/dance-this-way-venezia-mikhail-baryshnikov/
0 Comments
|